Sul grande altopiano è ancora buio, del morbido paesaggio carsico se ne percepiscono a mala pena i contorni, interrotti di tanto in tanto dalle sagome di erosi pinnacoli calcarei e di grossi faggi isolati sui crinali. L’aria è fredda e densa di umidità, la brina condensata sugli arsi steli d’erba; segni del recente passaggio di un temporale. Tutto giace immobile nell’attesa dell’alba. Poi, mentre i primi bagliori del giorno iniziano a rischiarare il cielo, ecco che il paesaggio di fine estate, avvolto nelle fredde tinte dell’aurora, inizia a rivelarsi lentamente tra soffici lembi di nebbia nell’interezza dei suoi dettagli. Uno spettacolo straordinario racchiuso in pochi effimeri attimi dalla bellezza sublime.